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Cos’è la bioarchitettura

La bioarchitettura è un ramo dell’architettura che fonda le sue radici nel proporre un atteggiamento ecologicamente corretto volto a migliorare la qualità della vita attuale, riducendo l’impatto ambientale delle attuali generazioni e delle generazioni future.

La nascita della bioarchitettura in Italia

Questo modo di concepire l’edilizia si sviluppò in Italia nel 1987.

A Bolzano infatti, vennero effettuati i primi studi riguardanti i cantieri e l’ambiente circostante ad essi per accorgersi che il modello di edilizia adottato da noi in quegli anni era un modello aggressivo nei confronti dell’ecosistema.

Quindi, al fine di realizzare dei progetti meno impattanti, si iniziò a vedere la costruzione dell’edificio e l’ambiente che lo circonda come un’unica cosa facendo entrare in gioco più soggetti per la realizzazione di un buon progetto.

Principi e tecniche della bioarchitettura

Ci sono tanti principi stabiliti dall’Associazione Nazionale di Architettura Bioecologica (o ANAB) per una corretta progettualità che rispetti i concetti della bioarchitettura.

I principi sono 25, ma quelli più importanti possono essere categorizzati in principi di clima interno, materiali utilizzati, forma degli edifici e spazi utilizzati.

Più nel dettaglio troviamo:

  • Il primo punto che più di costituire un principio è un vincolo, cioè impiegare le risorse naturali che ci circondano (l’acqua, il suolo e la vegetazione).
  • L’uso di energie rinnovabili per l’edificio (le energie rinnovabili sono date da fonti energetiche che si trovano in natura come, ad esempio, l’energia solare, il vento o l’energia marina.
  • Non bisogna emanare gas dannosi per l’ambiente.

Come dicevamo inizialmente, un comportamento ecologicamente corretto nei confronti dell’ambiente per salvaguardare l’intero ecosistema.

Le tecniche portate avanti per l’applicazione di questi principi sono diverse e tutte evolute con gli anni:

Quella più conosciuta ha il nome di “casa passiva”, ridurre al minimo il consumo energetico della casa attraverso un buon isolamento termico che, unito all’energia solare che di giorno riscalderà l’ambiente, non necessita più di un impianto di riscaldamento.

La tecnica della casa passiva non è applicabile in tutte le zone del mondo, ma soprattutto non ha costi di realizzazione bassissimi.

Proprio per questo vengono spesso preferite fonti di energia rinnovabili quali i pannelli fotovoltaici, i pannelli solari, gli impianti di geotermia, eolici ed idroelettrici.

Con l’utilizzo di queste tecniche si ha la possibilità di rispettare tutti i principi alla base della bioarchitettura.

Le principali figure della bioarchitettura

Con la nascita della bioarchitettura si è iniziato a concepire in modo completamente diverso il lavoro dell’architetto, che non doveva più occuparsi esclusivamente dell’ideazione del progetto, ma doveva sempre prestare un occhio all’ambiente circostante.

Così nel tempo si sono andati a scindere questi due compiti dell’architetto creando la figura del garden designer, colui che si occupa della gestione degli spazi che circondano un’abitazione con particolare cura verso la botanica.

Oltre che la botanica, il garden designer deve avere competenze di progettazione che permettano di unire i lavori realizzati dai vari professionisti e per intraprendere questa strada lavorativa sarà necessario un corso da garden designer.

Esempi di bioarchitettura in Italia e nel mondo

Per rendere più semplice il concetto di bioarchitettura a tutti, parliamo di esempi pratici di edifici costruiti tenendo conto dei principi di questa bioedilizia.

The Edge, Amsterdam

The Edge di Amsterdam è ritenuto da tutti l’edificio più sostenibile al mondo avendo rispettato tutti i requisiti di sostenibilità stabiliti dal Building research establishment (BRE), ente che si occupa della valutazione periodica degli edifici, del loro impatto ambientale e della loro sostenibilità.

Non è dei migliori edifici creati dal punto di vista estetico, ma è in grado di produrre elettricità autonomamente rendendolo l’esempio per eccellenza di ciò che si può realizzare in architettura con le nuove tecnologie.

La Shanghai Tower, Shanghai

A differenza dell’Edge di Amsterdam, questa è una struttura che si sviluppa interamente in verticale (è alta 632 metri) ed è in grado di ospitare fino a 16.000 persone.

All’interno, data la grandezza, si possono trovare giardini verticali ed interi parchi.

Inoltre, la torre è munita di impianti di ogni tipo da quelli eolici a quelli geotermici, fino ad arrivare ad impianti di riciclo dell’acqua piovana.

California Academy of Sciences, San Francisco

Museo realizzato dal genovese Renzo Piano che nel 2008 decise di utilizzare come tetto un manto erboso a mo’ di collina.

Questo stratagemma permette ancora oggi di avere all’interno del museo un’aria costantemente fresca anche senza l’uso di condizionatori.

Il bosco verticale, Milano

Il primo esempio di bioarchitettura in Italia è offerto dall’architetto Stefano Boeri che tra il 2007 e il 2014 è stato in grado di ideare un progetto e metterlo in piedi riguardante 2 grattacieli che svettano in via Gaetano de Castillia.

I due grattacieli nascono con l’idea di creare un microambiente in cui umani, uccelli e piante coesistono.

I circa 800 alberi piantati sui due edifici permettono inoltre di creare un clima che trattiene l’umidità e genera ossigeno per l’ambiente.

La Balena (asilo comunale di Guastalla)

Una costruzione realizzata prevalentemente con materiali riciclati come legno e vetro così da ridurre i costi per l’illuminazione e il riscaldamento.

Inoltre, anche questo asilo è munito di impianti di ogni tipo per ridurre l’impatto ambientale quasi a zero.

Redazione

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